Lampo il cane ferroviere - Claudio Burelli la Poesia in Genova

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la Poesia in Genova
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Lampo il cane ferroviere

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Lampo il cane ferroviere

Chiaro il colore,
e lunghe   le sue orecchie
fantasia la razza,
gli occhi buoni e profondi.
Qualcuno lo vide scendere
nel porto di Livorno
da una statunitense nave.
A Campiglia si fermò da un treno di passaggio
e li s’ acquattò davanti della stazione il capo.
Ogni giorno partiva per chi sa dove
tornando poi la sera puntuale,
di certo conosceva dei  vari treni, orari
ed i percorsi,
perché non si perse mai.
La mattina la figlia del Capo Stazione
alla scuola di Piombino accompagnava
per poi riprenderla all’uscita,
e ritornar con lei a casa.
Un giorno finì a Barletta
ad un contadino fu affidato.
Dissero che per regolamento
di certo non poteva più restare.
Passaron pochi giorni
e ritornò al suo posto
“Lampo il ferroviere” è sempre puntuale.
Stupiti lo tennero e li restò,
fino a luglio del 61, serata triste,
quando cadde non si sa come
destino infame
sotto le ruote di un convoglio merci.
In un’aiuola di quella stazione
fu sepolto
e là  un   monumento di marmo bianco
a chi passa
la sua  bella storia
sempre   racconta.

Claudio Burelli
Genova 9 giugno 2023

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